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Nella prima estate

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È chiaro il cielo ai voli spiegati
di rondini altissime grida
biondi brusii d'api tra l'oscillare
di spighe d'erba e il silenzio
in penombra di foglie.
Abbeverata d'azzurro la terra.

A quest'amore nuovi eravamo.
Nel sottovoce della notte
la carezza di parole per saperci.

 

 Laura Turra - 19/06/2019 18:55:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Grazie, Klara, lieta di condividere con te questo lembo d’estate...
Ti abbraccio

 Klara Rubino - 19/06/2019 18:34:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]


"biondi brusii d’api tra l’oscillare
di spighe d’erba e il silenzio
in penombra di foglie."


Questi tuoi versi mi trasportano lì, grazie è un luogo semplice e bellisimo!

 Laura Turra - 19/06/2019 13:53:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Sei generoso tu, Ferdinando, un dono la tua attenzione. Grazie.
Un abbraccio

 Ferdinando Giordano - 19/06/2019 13:31:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

Ci doti di grazia smagliante (della quale, almeno io, sento il bisogno). Grazie, sempre.

 Laura Turra - 19/06/2019 08:21:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Ti ringrazio, Gil, mi sorprende sempre la tua capacità di leggere oltre il verso… in questa mattina calda di ormai estate, sono freschezza per l’anima le tue parole. Ricambio l’abbraccio, forte

 Gil - 19/06/2019 07:40:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Si dice spesso che una poesia è un’opera aperta ovvero lo è aperta l’arte in generale, poiché, nel godimento della sua fruizione, senza provocare evidentemente deragliamenti di senso, ogni lettore, osservatore o ascoltatore può "leggervi" molto di più di quanto non abbia circoscritto la "lettura". O meglio: se la bellezza è un’eccedenza di valore (Crispino Valenziano), ogni possibile "lettura" di un’opera artistica è sovrabbondanza di bellezza. Allora la premessa aiuta a comprendere meglio il perché di quanto, in qualità di lettore (devoto), dirò del testo della Turra.
La prima strofa ha la bellezza di un volo di rondini nel cielo di giugno, anche per come il verso è ben costruito, essenziale in scrittura, stringato nel detto e per l’ariosita delle immagini, che sono lo "scrigno" d’elezione della Turra per confezionare i duoi gioielli poetici; ma c’è ancora di più, a mio modesto parere: c’è il disvelamento del processo "alchemico con cui ha traformato in oro poetico, appunto la prima strofa, laseconda parte del testo che, pur ben composta nella forma, invero è ancora "materia", rispetto alla prima parte, allo stato grezzo, ma lo è proprio perché la ritroviamo in filigrana nell’altra metà del cielo... Ecco, allora, i voli spiegati sono i due amanti, poiché nel loro amarsi hanno trovato il cielo chiaro dell’amore; ecco, allora, che le altissime grida e i biondi brusii sono quei sussurri del sottovoce notturno che diventa parola e la parola carezza, sicché la terra - la carne dell’anima amante e amata - si trova abbeverata d’azzuro, segno nell’amore dibun’estasi raggiunta, vuoi dell’anima, del corpo o della mente o di tutto l’essere nell’amore che dà e riceve dall’altro o dall’Altro.

Un abbraccio forte

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